In un commento su Nature John Moore dell’università della Lapponia e della Normale di Pechino, e tre colleghi invocano una geoingegneria dei ghiacciai groenlandesi e antartici, per frenare l’innalzamento del livello del mare dovuto alla loro fusione. Sarebbe conveniente, secondo loro:
Without coastal protection, the global cost of damages could reach US$50 trillion a year. Sea walls and flood defences cost tens of billions of dollars a year to construct and maintain.
At this price, geoengineering is competitive. For example, building an artificial island to host Hong Kong’s international airport, which added 1% to the city’s land area, cost more than $20 billion. China’s Three Gorges Dam, which spans the Yangtze River to control floods and generate power, is thought to have cost about $33 billion.
Se ne parla poco nelle riviste scientifiche, lamentano.
We understand the hesitancy to interfere with glaciers — as glaciologists, we know the pristine beauty of these places. But we have also stood on ice shelves that are now open ocean. If the world does nothing, ice sheets will keep shrinking and the losses will accelerate. Even if greenhouse-gas emissions are slashed, which looks unlikely, it would take decades for the climate to stabilize.
Mi sembrano porsi le domande sbagliate:
Is allowing a ‘pristine’ glacier to waste away worth forcing one million people from their homes? Ten million? One hundred million? Should we spend vast sums to wall off all the world’s coasts, or can we address the problem at its source?
La fonte sono emissioni di gas serra, scrivono nelle ultime righe. Propongono lo stesso opere di ingegneria discutibili, o impossibili con le tecniche attuali:
- costruire un muro alto cento metri e lungo 5 km per bloccare il deflusso dell’acqua dal ghiacciaio Jakobshavn
- costruire isole e argini davanti a quelli dell’Antartide occidentale
- drenare il flusso d’acqua subglaciale che fa da “lubrificante” e accelera la discesa in mare dei ghiacciai
Alla fine ammettono che prima di pensarci, servono più ricerche, modelli, analisi
Potential risks, especially to local ecosystems, need careful analysis. In our view, however, the greatest risk is doing nothing — or if the interventions don’t work.
Servirà anche un accordo internazionale, in particolare per l’Antartide, nel frattempo
researchers in China are preparing a $3-billion plan for polar research in the next decade that includes addressing the feasibility of targeted geoengineering schemes such as ours.
Già, Yu il Grande controllava le acque e per Marvin Harris, in Cannibali e Re, la Cina era l’impero dell’ingegneria idraulica.
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Anche Davide Castelvecchi scrive il necrologio di Stephen Hawking, anche se tecnicamente è affidato a Martin Rees.
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Orbmedia ha commissionato al lab di Sherri Mason, all’università statale di New York- Fredonia, un’analisi della plastica nelle acque minerali più vendute dove se ne consuma di più: Brasile, Cina, Kenya, India, Indonesia, Libano, Messico, Stati Uniti e Thailandia.
Tested 259 individual bottles from 27 different lots across 11 brands, purchased from 19 locations in 9 countries
93% of bottled water showed some sign of microplastic contamination after accounting for possible background (lab) contamination
Data suggests contamination is at least partially coming from the packaging and/or the bottling process itself
Ci sono in media 10,4 microfibre di plastica a litro (MPP/L) e 325 contando quelle “probabili” da confermare con un secondo sistema di analisi , al 54% sono polipropilene. C’è una grande differenza tra le marche e anche tra le bottiglie di una stessa marca.
Averaging across lots by brand, Nestle Pure Life and Gerolsteiner showed the highest average densities at 930 and 807 MPP/L, respectively, while San Pellegrino and Minalba showed the lowest microplastic contamination with 30.0 and 63.1 MPP/L, respectively.
La BBC ha chiesto una peer-review del rapporto. Idem The Guardian che cita la ricerca commissionata da Story of Stuff, una Ong non giornalistica, e un portavoce dell’OMS
The spokesman said the WHO would “review the very scarce available evidence with the objective of identifying evidence gaps, and establishing a research agenda to inform a more thorough risk assessment.”
Le case produttrici criticano il metodo di analisi, ça va sans dire. Pubblicare i dati ottenuti con un metodo secondo loro più perfezionato, no?
Hawkins era un criminale scientifico asservito agli ebrei che boicottava le scoperte del candidato al Nobel alla Fisica ed alla Chimica, Professor Ruggero Maria Santilli. Ora sconterà le sue malefatte di fronte a quel Dio a cui non credeva.
Santilli a.k.a. Luca Petronio a.k.a. Kadeisvili et al.
il suo antisemitismo è vomitevole e la sua invidia patetica qualunque nick lei usi.
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passanti occasionali.
Santilli che non è “professore” si auto-candida al Nobel da quando il clan calabrese dei Fucilla non lo candida più ai premi per la fisica e per la matematica (sic)