Un affare

Entro mezzanotte ora di Washington, D.C., ci si può ancora abbonare a Science per 62,39 dollari = 53,85 euro/anno.
Nel numero di oggi, due ricerche sono da far girare nelle Ong (imo).
Attualmente gli insetti nocivi consumano il 5-20% dei raccolti di cereali. Curtis Deutsch  et al. calcolano l’ulteriore calo dovuto alla loro maggior attività e riproduzione quando la temperatura aumenta. Ottengono risultati simili a quelli di Ken Caldeira et al. rispetto all’aumento della CO2:

The authors’ models show that for the three most important grain crops—wheat, rice, and maize—yield lost to insects will increase by 10 to 25% per degree Celsius of warming, hitting hardest in the temperate zone. 

Con l’aumento di 2 °C previsto entro il 2100, nel loro modello il frumento cala del 46%, il riso del 19% e il mais del 31% con perdite maggiori rispettivamente in Francia, Cina e Stati Uniti. Stranamente anche se l’aumento fosse di 3 °C, in Cina la resa del riso non cambierebbe più.
Il modello è semplificato, dicono gli autori. Ovviamente. Non tiene conto di fertilizzanti più efficaci, varietà resistenti alle cavallette e altre bestiacce, del fatto che il riso ha bisogno di più “chilling notturno” del mais o che alcuni insettivori diventeranno più attivi anche loro.

Com. stampa dell’univ. del Washington e “Prospettiva” di Markus Riegler. Nel commento di Frankie Schembri, l’entomologo Robert Paxton dell’univ. di Halle-Wittenberg dice che in Germania quest’anno

farmers are expected to lose one-fifth of their crops  because of record-setting heat and lack of rainfall. 

Mi sembra tanto. Un mese fa in Francia il ministero dell’agricoltura aveva rivisto al ribasso la previsione per il frumento, ma del 2,5% rispetto alla resa (già inferiore del 9-10% rispetto alla media, va detto) del 2017. Rif. anche The Guardian e Seth Borenstein (Ass. Press)

A capo di un megagruppo – tra cui Jonathan Overpeck, Stephen Jackson e altre celebrità – il dottorando Connor Nolan estrapola dalle carote di sedimenti la vegetazione dal picco dell’ultima glaciazione 21 mila anni fa fino a 1800 anni fa, per simulare la vegetazione futura con lo stesso aumento di temperatura avvenuto in quel periodo (4 – 7 °C) quando viene causato da tre scenari socio-economici: emissioni di gas serra limitate, in crescita moderata o avanti tutta.

Morale: la vegetazione cambia in tutti gli ecosistemi, di più in quelli temperati, noi e gli altri animali dovremo adattarci di corsa a una nuova dieta.

Com. stampa dell’univ. dell’Arizona, bell’articolo dell’Atlantic, altri nella rassegna stampa di Connor Nolan su twitter.

Su Science Advances, Jennifer Jacquet e Jeremy Jackson riassumono le ricerche sul sovra-sfruttamento legale o meno del mare aperto (high seas?)

at present institutions or governments do not have adequate tools to keep pace with those who work to overexploit the high seas. The data and analyses in this collection highlight the challenges in balancing the long-term imperatives of preserving the ocean’s vast resources with shorter-term economic and political interests that seek to quickly and vigorously profit from the oceans. 

 ***

Più stranieri meno reati, con un’eccezione

Dopo Elisabetta Tola e Marco Boscolo per AGI, Angelo Romano di Valigia blu analizza su base annuale e settennale i dati della criminalità  tra il 1 gennaio 2017 e il 31 luglio 2018 pubblicati a Ferragosto dal Ministero degli interni. Continuano a calare tutti i reati salvo il femminicidio e lo stupro – commesso all’80% da italiani. Per capire se, gli stranieri commettono effettivamente più stupri, servirebbero dati disaggregati per classe di età: in proporzione gli stranieri sono più giovani, e per tasso di denunce.
Si sa già che la criminalità diminuisce con l’età e che le donne denunciano più raramente un familiare o un partner.

Se nel 2016-2017, gli omicidi nella sfera domestica erano il 36,4% del totale, nel 2017-2018 sono il 42%. In gran parte sono le donne a essere uccise. Il 37,6% sul totale degli omicidi, il 68,7% se riferiti alle uccisioni in ambito familiare. Numeri che crescono se a uccidere sono il partner (89,6%) o l’ex partner (85,7%).

Per le italiane e le straniere quali sarebbero i “porti sicuri”?

***

Su Nature, c’è un articolo di Ellen Neff che dovrebbe piacere a Hortensio

To learn what really defines an animal, we have to expand our view to include three phyla that are wildly different from humans: the ctenophores, the sponges and the placozoans.

E i sipunculidi, gli echiuridi, i pogonofori…

3 commenti

  1. varietà resistenti alle cavallette e altre bestiacce
    Varietà OGM, messe a punto con procedimenti di ingegneria genetica. E’ necessario seguire i suggerimenti della Senatrice Elena Cattaneo, che si occupa del problema con competenza e capacità divulgativa. E’ tempo di sottrarci alle suggestioni della Gabanelli e di Jeremy Rifkin.

    1. Camillo,
      le piante alimentari sono tutte Ogm, forse intendi quelle transgeniche? Adesso si fanno varietà con ibridazioni e mutagenesi “tradizionali” più velocemente che trasferendo geni da un’altra specie o da un altro genere, per es. il riso Clearfield.
      Con la tecnica CRISPR-Cas si fa ancora prima a potenziare o disattivare il gene che interessa. Nella UE è stata bloccata a priori, invece di aggiornare la vecchia direttiva.

  2. Io credo che le parole della Senatrice Elena Cattaneo riassumano bene gli indirizzi auspicabili in agricoltura:
    Accantonato il biologico dei non-vantaggi, per produrre e nutrirci riducendo l’uso di agrofarmaci possiamo ricorrere alle biotecnologie agrarie: un tempo si mischiavano genomi a caso, ora possiamo cambiare poche lettere del DNA e rendere la pianta resistente a parassiti riducendo irrorazioni di antiparassitari e erbicidi. Invece delle trenta irrorazioni, le mele potrebbero resistere autonomamente.
    http://www.cattaneoinsenato.it/il-biologico-si-fa-bene-ma-solo-a-chi-lo-produce-da-d-di-repubblica-21-luglio-2018/
    C’è solo da sperare che il Ministro Centinaio non mantenga gli indirizzi di Pecoraro Scanio e di Martina.

I commenti sono chiusi.