"Uproar in Italy"

Il mese scorso, segnalavo che la ciofeca di omeopati indiani uscita un mese fa su Scientific Reports, una rivista del gruppo Nature che di ciofeche ne pubblica troppe, suscitando l’entusiasmo degli omeopati italiani e di Repubblica, nonché il debunking tecnico di PubPeer, di Enrico Bucci per Query on-line e del bravo Gianluca Dotti su Wired.

Su Nature oggi, esce un articolo di Giorgia Guglielmi

  • Peer-reviewed homeopathy study sparks uproar in Italy. Advocates of homeopathy say that the rat study is evidence of the practice’s efficacy, but some scientists have cast doubt on the paper

Otto ratti in totale, livello di sofferenza misurato a occhio nei 4 trattati con diluizioni a volte 30 a volte 18 a volte 15 di sommaco, statistica improbabile e last but not least immagini riciclate da altri esperimenti – una specialità di Bucci – come nell’opera precedente, uscita su Scientific Reports nel 2016.

Il 1 ottobre, in fondo alla ciofeca era comparso

  •  Editors’ Note: Readers are alerted that the conclusions of this paper are subject to criticisms that are being considered by the editors. Appropriate editorial action will be taken once this matter is resolved. 

PubPeer aveva avvisato la rivista, Bucci le aveva mandato un rapporto dettagliato (sunto in inglese). Da allora un autore ha risposto che sono tutti errori in buona fede che non modificano i risultati, e che manderà correzioni. Scrive Giorgia Guglielmi:

  • The spokesperson for Scientific Reports says that the editors are looking into the issues raised for both papers. “We take our responsibility to maintain the accuracy of the scientific record very seriously.”

Magari. Per ora, la responsabilità presa sul serio sembra quella di aumentare le pubblicazioni insieme al fatturato.

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Rimmel del giorno

L’Istituto Bruno Leoni promuove su twitter un articolo di Simona Benedettini e di Carlo “il riscaldamento globale giova all’economia” Stagnaro (h/t radioprozac). L’incipit è strepitoso:

  • I Nobel “ambientalisti” per l’Economia sono la risposta giusta al panico climatico

Le virgolette servono a indicare che per questa volta non è un insulto?

  • Un Nobel alla razionalità. Non potevano essere più diversi i vincitori del Premio Nobel per l’Economia 2018: Paul Romer per i suoi lavori su innovazione e crescita economica, William Nordhaus per le ricerche in materia di ambiente e sviluppo.

Ma va? Semmai ricerche discutibili in materia di clima e “sviluppo del capitale”.

  • A rendere particolarmente affascinanti le motivazioni della medaglia assegnata ieri è il nesso che lAccademia di Svezia ha voluto istituire tra i due Premi.

Motivazioni travisate omettendo la parola “clima”. Rischierebbe di rivelare ai lettori del Foglio che i lavori di Nordhaus contraddicono le bufale di Carlo Stagnaro e dei suoi “cari amici” dello Heartland Big Oil & Coal Institute.

L’Istituto Bruno Leoni vorrebbe tanto essere il pendant italiano dello Heartland e del club Gentlemen Who Prefer Fantasies. Ha pubblicato le falsità di Richard Lindzen sul rapporto Stern (i cui dati sono usati da Nordhaus…), altre “opinioni” pagate da BigOil & Coal e – raschiando bene il fondo del barile – un intero libro di diffamazioni contro gli scienziati con prefazione italiana del traduttore, un comico trumpista pescato nella troupe dell’alt.uff. delle FF.AA.

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Bel match. Armanetti è un rabdomante professionista, docente della Libera università di studi esoterici di Lecce, che usa il proprio cervello come “biocomputer” e ha denunciato
  • per diffamazione con richiesta danni per 6 milioni di euro 
il ricercatore Mario Tozzi del CNR che fa la réclame ai concimi quantistici

2 commenti

  1. Da Material scientist ritengo che rabdomante e concimista quantistico siano dislocazioni di segno opposto e possano quindi annichilirsi a vicenda.

    1. Elio,
      certo, “teoricamente”. In pratica tra un ricercatore del CNR appoggiato – giustamente questa volta – da una società scientifica e un autodidatta, la partita dovrebbe finire 1 a 0.

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