Altre domande

Ogni tanto segnalo ricerche su farmaci dai costi minimi e dai brevetti scaduti che vengono “riposizionati” (repurposed) nella cura di malattie diverse da quelle previste ai tempi del brevetto. Quindici anni fa Andrea Savarino dell’ISS aveva teorizzato un’efficacia contro l’AIDS di un vecchio farmaco contro la malaria: la clorochina – e quindi dell’idrossiclorochina e altri derivati.

Poi in vari paper su The Lancet-Infectious Diseases aveva descritto il meccanismo bio-chimico con il quale inibiva la replicazione di una serie di virus. Negli anni scorsi, con parecchi ricercatori brasiliani, aveva dimostrato in vitro la sua efficacia contro il virus Zika. Un anno fa, mi sembra, ricercatori cinesi dimostravano che le topoline infette da Zika alle quali era somministrata non partorivano piccoli con la microcefalia ecc.

Immagino che in Brasile, il paese con più casi di microcefalia, si stiano già organizzando esperimenti clinici. Tra l’altro ci sono BigPharma locali specializzate in farmaci generici, anche sotto un anti-scienza misogino come Bolsonaro non dovrebbe essere difficile trovare un finanziamento.

Adesso ricercatori indiani – Zika si diffonde anche in India – hanno identificato il bersaglio virale (proteasi) sul quale l’idrossiclorochina agisce, impedendo alle cellule infette della placenta di trasmettere il virus al feto. Indira U. Mysorekar dell’università del Washington – che ne aveva confermato l’efficacia nei topi femmine – dice a The Hindu che prima di organizzare un esperimento clinico occorre stabilire la dose per le donne incinte.

Domande
1. Nella profilassi e la cura contro la malaria, la dose era già stabilita. Perché dovrebbe essere diversa? (L’ho chiesto a Savarino, semmai aggiungo e ho aggiunto via via la sua risposta.)
A. Savarino:

  • In realtà hanno ragione perché la finestra terapeutica di concentrazioni è un po’ diversa per virus ed Apicoplexa. Il dosaggio che ci vuole per i virus è molto più simile a quello dell’artrite reumatoide (più elevato che nella malaria). Un dosaggio è stato già calcolato in questo articolo per la clorochina onde proteggere il feto dal virus Zika durante il primo trimestre di gravidanza, che è quello in cui il virus causa i danni più seri. Come è già stato provato in donne con artrite reumatoide, sia la clorochina sia l’idrossiclorochina non procurano alcun danno al nascituro anche a queste concentrazioni.

2. Nei paesi dove la malaria è endemica, quante donne sieropositive curate per la malaria con la clorochina durante la gravidanza non hanno trasmesso l’HIV ai figli?
A. Savarino:

  • Alcuni ricercatori notarono  che le donne con HIV trattate con clorochina come profilassi antimalarica  che avevano le più alte concentrazioni di farmaco trasmettevano meno frequentemente l’HIV al nascituro. Questi erano solo studi preliminari, che poi non sono continuati dato che aziende indiane avevano deciso l’immissione in commercio dei più specifici farmaci antiretrovirali come generici.

3. E se un farmaco è stato usato da centinaia di milioni di persone per 80 anni, perché ne servono più di dieci per passare dall’efficacia in vitro contro un’altra malattia a un esperimento clinico?
A. Savarino:

  • Questo interessante articolo pubblicato su una prestigiosissima rivista evince dal numero di pubblicazioni sull’argomento come la clorochina sia uno degli esempi di maggior successo di un tentativo di riposizionamento terapeutico. Quindi il problema non siamo noi ricercatori ma i vertici.  

Grazie, doc.

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The Constant Gardener, cont.
A proposito delle gemelli cinesi ideate dai fisici He Jiankui e Michael Deem e di altri casi analoghi, anche l’Economist si preoccupa per il “dumping etico” che consiste ne fare esperimenti clinici in Asia e in Africa dove l’etica scientifica vien via per poco. Riuscirà a prevenirli il progetto TRUST della Commissione europea, nel caso venisse sottoscritto da tutti gli enti di ricerca europei e da quelli non europei con i quali collaborano?
Dopo un’occhiata ai “case studies” di TRUST, non sembra molto probabile.

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Quattro milioni di italiani a letto725 mila persone allettati [sic], si moltiplicano gli articoli su come prevenire e curare l’influenza. Di solito raccomandano la vaccinazione soprattutto per bambini e anziani a rischio di complicanze a volte letali – i bambini sotto i sei anni e noi vecchietti. Gli spacci on-line  promuovono svariati “vaccini” omeopatici da ingerire per sei-sette mesi/anno e i siti di disinformazione i “rimedi naturali”:

  • Se invece si dovesse contrarre il virus dell’influenza nel 2019, si può ricorrere ai farmaci – o, secondo le indicazioni del medico e in base alla gravità della patologia, persino agli antibiotici – ma vi sono tanti rimedi naturali che aiutano non solo nella prevenzione, ma anche nella guarigione. Se il miele e i suffumigi aiutano le vie respiratorie, vitamine e integratori sono ottimi alleati per tornare in forze.

Vitamine, integratori e antibiotici contro un virus? 

Gli omeopati sostengono che acqua succussa e/o zucchero bagnato con acqua succussa poi evaporata rafforzerebbero il sistema immunologico come i vaccini. Se è fosse vero, nessun animale soffrirebbe di infezioni microbiche.

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Sul Quotidiano Sanità, Salvo Di Grazia risponde

  • alla lettera della dott.ssa Nencioni, dirigente dell’azienda produttrice di omeopatici Boiron che, comprensibilmente, cerca di difendere i propri interessi ogni volta che un medico spiega la vera natura dell’omeopatia. […]  Bisogna essere chiari, discutere di studi sulla capacità di curare malattie o di strani poteri delle caramelle sono trovate commerciali che non rispettano il paziente, parliamo di caramelle dai poteri magici, non di medicina, non è forse giunto il momento di dirlo al paziente?

E ai genitori del paziente?

  • il medico omeopata avrebbe consigliato di non portare Francesco in ospedale nemmeno con febbre alta, vomito e dolori acuti. Secondo il suo parere, l’omeopatia sarebbe stata sufficiente per curarlo. I genitori si sono fidati, salvo poi cambiare idea di fronte alla sofferenza del figlio. Quando si sono decisi, ormai era troppo tardi. 

Salvo Di Grazia aggiunge in un tweet

(I suoi colleghi francofoni rispondono a Valérie Poinsot, direttrice generale di Boiron…)
Un commento fa presente che l’Ordine dei farmacisti di Bologna promuove un master di secondo livello dell’università di Siena in “omeopatia e sua applicazione in medicina integrata“:

  • I pazienti che si affidano alla Medicina Integrata e Complementare (CIM) sono in costante crescita ed i centri/ambulatori dove si applicano queste metodiche si stanno diffondendo negli Ospedali/AUSL di molte regioni

Dai dati ISTAT risulta che i pazienti ci si affidano sempre meno

Risultati immagini per omeopatia ISTAT
Aumenta invece l’affidamento ai massaggi e alle manipolazioni chiropratiche.

Stando ad Omeoimprese, il fatturato aumenta del 2,4%/anno. Di quanto aumenta il prezzo di vendita di acqua succussa e zucchero ecc.?

In Spagna la ministra per la sanità e l’OMC (equivalente della FNOMCeO) hanno dichiarato l’omeopatia una pseudoscienza.  Così l’omeopatia si è “insinuata” fra le 225 domande del test per medici specializzati, allo scopo di “chiarirne la mancanza di evidenza scientifica”. Da quanto ha creato un Osservatorio sulle pseudo-terapie e le sette nel maggio 2017, l’OMC ha ricevuto circa cinquecento denunce.

In Francia alle “8° Assises du médecin homéopatique” di Malakoff (Parigi) erano “una sessantina”, irritati dalle risposte del collettivo FakeMed alle domande sui loro prodotti poste dall’Autorità per la salute.

Giornata mondiale contro il cancro – promemoria
Ilario D’Amato documenta da anni la presenza in Italia dei seguaci di Geerd Hamer. Regolarmente iscritti all’Ordine dei medici, “curano” pazienti affetti da tumori con lo stesso risultato che otteneva Hamer: i loro pazienti muoiono. Come mai anche dopo gli omicidi colposi degli omeopati hameriani, chiede Ilario, la FNOMCeO ritiene normali le attività e le diffamazioni del dott. Pasquale Aiese dell’associazione ALBA?

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Su Next,  Alessandro D’Amato – no relation, I think – pubblica la prima puntata di un’inchiesta sull’elezione di Vincenzo D’Anna a presidente dell’Ordine dei biologi, impegolato dal 30 ottobre 2017 (cioè da prima dell’elezione) in una serie di denunce, ricorsi e appelli al TAR. Con l’Ordine che fa di tutto per impedire un controllo indipendente sulla procedura elettorale che ha coinvolto soltanto il 7% circa degli iscritti.
Come avvengono le elezioni negli altri Ordini?

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Blatella germanica
Domanda: gli insetticidi spruzzati in casa sterminano le blatte? Risposta breve: no, in compenso lasciano in giro per mesi residui tossici per gli esseri umani.
Risposta lunga:

  • The high risks of pesticide exposure associated with TRFs combined with their ineffectiveness in controlling German cockroach infestations call into question their utility in the marketplace, especially because similarly priced and much safer bait products are highly effective in the indoor environment.

Commento di Elizabeth Pennisi su Science: in USA spendiamo $2,5 miliardi/anno per farci del male.

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Questa non l’avevo ancora sentita. Sotto un tweet dello sciopero dei ragazzi per il clima, una certa Saly Botas ritiene che gli studi sulla CO2 siano “vaghi”, “solo teorie in fondo”, e che il riscaldamento globale sia iniziato pochi anni fa. Chiede:

E se il riscaldamento globale fosse causato dalle frequenze dei cellulari che scaldano l’atmosfera? Cosa dovremmo fare allora?

Riscrivere le leggi della fisica, dice Michael Mann, ma Andrew Dodds risponde

Ok, facciamo i conti… 1 miliardo di telefonini che trasmettono tutti alla massima potenza = 3GW. Intera generazione di elettricità = 3TW. Forzante del riscaldamento globale = 2000TW. Dovremmo aumentare la potenza del nostro telefonino di ~700kW…

Forse la bufala deriva da uno studio sulla CO2 emessa  dalla produzione di cellulari?

4 commenti

  1. A proposito della cura di Andrea Savarino.
    Pensavo che se esistesse un database di farmaci a brevetti scaduti (o anche farmaci in commercio), e un database del sequenziamento genetico di virus e batteri, e campioni di biopsie di malattie genetiche e biopsie del cancro, allora conoscendo la proteina bersaglio del farmaco (espresso nella sequenza genica) si potrebbero ipotizzare cure con farmaci a costo minimo: esistono anche farmaci fuori produzione ritirati dal mercato per effetti pericolosi che potrebbero essere utilizzati per malattie gravi, utilizzando magari sottodosaggi o altri farmaci che compensino gli effetti pericolosi.
    Pensavo che una intelligenza artificiale, o sistemi automatici, potrebbero calcolare automaticamente delle probabili cure dal sequenziamento genetico.

    1. domenico,
      questi database esistono e anche gli algoritmi che associano una molecola a possibili bersagli – in teoria, poi servono esperimenti in vitro e in vivo lo stesso, e relativi finanziamenti.
      Si può sognare un sistema sanitario con fondi illimitati. Secondo lei, in Italia quanto costerebbe produrre un farmaco per ogni abitante/sequenza genica “solo” nel caso dei tumori più diffusi?
      Per ora si cerca di sfruttare i database il meglio possibile, alle Oche avevamo parlato della Complexdata.

  2. Sono d’accordo, ma si potrebbero cercare farmaci per i tipi di cancro con una simile anomalia genetica, oppure antibiotici e antivirali per microbi con una simile classificazione genetica, oppure malattie genetiche con una simile anomalia genetica; poi i farmaci hanno già subito una sperimentazione clinica, quindi sono molecole già testate, e potrebbero essere usate con gli usuali dosaggi (per i farmaci senza effetti pericolosi).
    Pensavo che il costo per farmaco non sarebbe notevole, costerebbe solo la singola terapia, o sperimentazione; i farmaci esistono già per altri usi; quindi la sperimentazione in vivo per effetti collaterali sono già presenti nello sviluppo dei farmaci: pensavo che sarebbe possibile testare con doppia cura farmacologica (cura normale + placebo, cura normale + farmaco generico che blocchi la proteina di interesse) per verificare l’effetto statistico del farmaco alternativo.
    Ma ho visto che esistono metodi simili (non conoscevo complexdata), ma avevo letto di Watson for oncology (con le critiche del metodo di sviluppo, e gli errori del sistema) di Ibm per la cura ottimale del cancro, ma in questo caso per trattamenti classici.

    1. domenico,
      per i tipi di cancro con una simile anomalia genetica, oppure antibiotici e antivirali per microbi con una simile classificazione genetica, oppure malattie genetiche con una simile anomalia genetica
      si cercano i farmaci così, infatti, ma se gli esperimenti sono stati fatti per altri scopi, bisogna rifarli lo stesso. Non basta conoscere i geni del paziente o del microbo per sapere se una molecola sarà efficace. Conoscerli fornisce una probabilità, non una garanzia.
      (cura normale + placebo, cura normale + farmaco generico che blocchi la proteina di interesse)
      Se la cura normale è efficace è probabile che blocchi già la proteina d’interesse – che può essere una sola nel caso di certi virus. Per i tumori è più complicato.
      Tutti i farmaci efficaci sono potenzialmente pericolosi, si dice spesso che l’aspirina uccide più dei vaccini.

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