Stato del cibo mondiale

Con due anni di ritardo rispetto a quanto annunciato nel 2010, la Commissione della FAO sulle risorse genetiche per il cibo e l’agricoltura – dai microbi del suolo agli uccelli e insetti impollinatori e alle mucche – ha pubblicato il suo rapporto. I dati più importanti sono nel sommario e riassunti su un sito molto sobrio. Sembrano precisi, ma in realtà sono stime perché soltanto 91 paesi, sui 182 membri della FAO di cui 177 firmatari della Convenzione sulla biodiversità, hanno fornito i risultati di studi locali e partecipato alla redazione del rapporto.

Il problema, che la Convenzione doveva risolvere, è che nella letteratura scientifica valutata dagli autori del rapporto, le ricerche sulla conservazione della biodiversità nei paesi in via di sviluppo sono pochissime. La maggioranza riguarda gli USA, la Cina, l’Australia – che hanno poche chiazze di biodiversità – e il Brasile.
(A proposito, oggi su Science, decine di ricercatori denunciano le attività illegali che distruggono la biodiversità del Madagascar.)

Il rapporto conferma che la produzione di cibo continua ad aumentare, anche se negli ultimi 20 anni è calata la produttività di un quinto della superficie coltivabile, declinano le specie utili all’agricoltura e aumentano quelle aliene “invasive”, con danni economici già evidenti.

Delle 200 piante alimentari più diffuse, soltanto 9 producono il 66% dei raccolti: riso, frumento, mais, soia, cassava, patate, canna da zucchero, barbabietola (da zucchero) e palme da olio. I pesci d’acqua dolce si stanno estinguendo, soltanto il 7% di quelli marini sono sfruttati in modo sostenibile. Delle 7 745 razze locali di bestiame (livestock: da uova, latte e carne), il 27% è a rischio di estinzione e non si sa in che situazione si trovi il 67%. Non ci sono dati sul 61% delle specie alimentari selvatiche, il 24% delle quali sono sempre meno abbondanti.

Colpa della tendenza demografica, del mercato internazionale, del sovra-sfruttamento, dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, di acqua e terreni sottratti per altri usi, dell’abuso di concimi e pesticidi, dell’urbanizzazione – i soliti noti, insomma.

Per chiudere con notizie meno deprimenti, ci sono esempi di pratiche sostenibili, dagli orti urbani alla protezione degli ecosistemi, più diffusi nei paesi dell’OCSE.
Dal com. stampa in italiano:

  •  L’80% dei 91 paesi dichiara di utilizzare una o più pratiche e approcci rispettosi della biodiversità come l’agricoltura biologica, la gestione integrata dei parassitil’agricoltura conservativa, una gestione sostenibile del suolol’agro-ecologia, una gestione forestale sostenibile, l’agro-forestazione, pratiche di diversificazione in acquacoltura, un approccio eco-sistemico alla pesca e al ripristino dell’ecosistema.

L’agricoltura biologica è praticata sull’1,1% della superficie coltivata; il campione del mondo è l’Australia con 22,69 milioni di ettari, oppure il Liechtenstein con il 30,2% della propria superficie coltivata (stime 2015).

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News scientifiche
Sotto il post di ieri, Andrea Idini trova interessante la preferenza dei protoni per accoppiarsi strettamente con neutroni cambiando struttura, uscita su Nature e spiegata da Physics World.

Su ScienceShuichi Hoshika e il folto gruppo diretto da Steven Benner alla Foundation for Applied Molecular Evolution, scrivono di avercela fatta. Alle quattro basi del Dna esistenti in natura – G, C, A e T – ne hanno aggiunto quattro di sintesi che s’accoppiano anch’esse: S con B e P con Z – le ultime due erano già state pubblicate – anche loro grazie ai legami idrogeno. Quando le basi sintetiche vengono mischiate con quelle naturali, in qualunque ordine si dispongano la struttura a doppia elica viene conservata. Quindi dovrebbe essere conservata anche la funzione, e gli enzimi “capire” un Dna sintetico e trascriverlo in un Rna. Infatti, almeno per una molecola alla quale quel Rna deve legarsi, Hoshika et al. hanno scritto un codice di otto lettere che nei fagi funziona. Il nuovo Dna si chiama “hajimoji” per “otto lettere” in giapponese.
Commenti ammirati su Nature, e The Scientist

Sempre da Science, segnalo
– l’editoriale di Dorit Rubinstein Reiss sulla “resistenza alle vaccinazioni” in USA. Le leggi le rendono obbligatorie per frequentare scuole e asili nido, con numerose esenzioni concesse dagli stati. Suggerisce di eliminarne parecchie, di vaccinare il personale sanitario e i bambini che lo chiedono anche se i genitori si oppongono. Nel 2000 il morbillo sembrava eradicato, ma dall’inizio dell’anno ci sono stati 200 casi di morbillo in dieci stati;
– due articoli di Adrian Cho sull’energia nucleare, uno sui piccoli reattori NUscale modulabili, che ritiene promettenti, e l’altro sui reattori autofertilizzanti (breeders) che producono e riciclano plutonio e che per ora non promettono molto perché l’uranio abbonda, il plutonio si può usare per produrre bombe atomiche ecc.
– due paper sul ruolo delle eruzioni delle Deccan Traps nella grande estinzione dei dinosauri circa 66 milioni di anni fa, rispetto a quello dell’asteroide piombato nel mare dello Yucatan. Non sono l’ultima parola, perché la cronologia è ancora troppo incerta -commento di Seth Burgess.

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Ieri un articolo del Guardian, sulla moda del digiuno a Silicon Valley, pubblicava questa citazione di Valter Longo:

  • Various studies, he notes, have shown that “fasting is as good as chemotherapy” in treating cancer and there is growing evidence that fasting can help with longevity by lowering markers of aging such as cholesterol and blood pressure.

Negli studi di Longo, il digiuno era associato a una chemioterapia. Non ho trovato alcun esperimento clinico in cui un gruppo di pazienti digiunava e basta. “L’evidenza crescente” dei marcatori riguarda topi di laboratorio che in media vivono due anni e mezzo e in natura non hanno problemi di colesterolo o di ipertensione.

1 commento

  1. E’ interessantissima la sovrapposizione dei quarks nei nuclei atomici, se ho capito bene è come se gli effetti della cromodinamica quantistica si rivelassero nelle interazioni fra nucleoni; sempre se ho capito bene, è come se la funzione d’onda dei nucleoni fosse una funzione antisimmetrica dei quarks componenti di differenti nucleoni.
    Anche interessante l’articolo sul dna sintetico, se si può estendere il numero di basi del dna esistente, allora si potrebbero sintetizzare proteine più complicate con gruppi funzionali arbitrari, utilizzando batteri come fabbriche biologiche di qualsiasi composto di chimica organica.

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