Ignorantemente

Discussione al bar sotto casa sul nuovo governo, a maggioranza ritenuto un Conte-ter. Da perenne disinformata, ignoravo l’intervento al Senato di Lello Ciampolillo. Mi ha ricordato un po’ Beppe Grillo ai tempi della Biowashball.
Vuol liberare gli ulivi pugliesi dalla Xylella fastidiosa non con uno shampoo come dicono i suoi nemici, bensì con un “sapone detergente… validato da studi scientifici dell’università di Bari”, studi che chiamava in precedenza “sperimentazioni del popolo“.
Il sapone Nuovolivo è stato inventato dal “prof.” Luigi Botrugno, il “tecnico di laboratorio” titolare dell’Antica saponeria del Salento (da non confondere con l’Antico saponificio salentino, specializzato anch’esso in detergenti bio.) Ignoravo anche quello.
Il senatore espulso il mese scorso dal M5* – sebbene ne sia stato il precursore avendo fondato “Amici di Beppe Grillo” prima che nascesse il MoVimento – fa anche sapere che l’efficacia della cannabis contro il Covid è stata dimostrata dal Medical College of Georgia.

Just say mice
In un paper uscito su un bollettino del settore infatti, alcuni ricercatori dell’università di Augusta (GA) scrivono che

  • applicato nelle narici di 11 topi maschi, il Poly I:C (polinosinico: acido policitidilico), una sostanza di sintesi simile al doppio filamento di Rna virale, simula la sindrome respiratoria acuta dovuta a un’infezione virale (il prodotto è fatto apposta);
  • applicato nelle narici di 5 topi – quelli del gruppo di controllo ricevevano una soluzione salina – il cannabidiolo suggerisce un suo “ruolo potenziale nel ridurre la tempesta delle citochine e proteggere i tessuti polmonari” (a condizione di torturare adeguatamente i valori p);
  • il loro modello animale è pertanto adatto “per studiare il potenziale dei cannabinoidi nel trattamento di simulazioni di patologie respiratorie virali complesse come quelle viste [sic] nel COVID-19″.

Chissà cosa ne pensa il Comitato Tecnico Scientifico che, presumo, Ciampolillo avrà informato della pubblicazione.

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Forse i suoi membri non hanno le competenze adeguate? Sergio Pistoi, su Nature Italy, scrive che “il principale organo consultivo sulla pandemia in Italia ha esperti di alto livello in molti campi, ma è privo di figure che in questa fase sarebbero cruciali”.

  • A marzo del 2020, un gruppo di 292 scienziati italiani scrisse una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte… Proponevano un piano per potenziare le capacità diagnostiche in fatto di Covid-19 nel Paese, sfruttando il potenziale di centri di ricerca universitari e offrendo i propri laboratori e il proprio personale senza costi aggiuntivi.

Proposta “declinata”, reiterata da Andrea Crisanti poco dopo, da 192 ricercatori in agosto, ignorata ancora oggi quando sarebbe necessaria una sorveglianza genomica delle varianti.

  • L’Italia sequenzia attualmente 1,3 campioni di virus ogni 1000, e impiega un tempo medio di circa due mesi per caricare i dati in archivi pubblici come Gisaid. È una delle prestazioni peggiori al mondo. 

Accid…
Mi ha fatto venire in mente un articolo di Science della settimana scorsa. In USA alcuni scienziati trovano insufficiente il piano dei CDC per sequenziare il 5%, come in Danimarca, dei ceppi trovati nei nuovi positivi per il virus ogni settimana. Con il tasso attuale di infezioni, fanno circa 39 mila genomi/settimana. A loro avviso, ne servirebbe il 15%.

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L’Agenzia britannica per il farmaco ha approvato il protocollo dello “Human challenge study” organizzato dall’Imperial College di Londra, in cui novanta volontari tra i 18 e 30 anni, sanissimi, riceveranno una dose minima del Sars Cov-2 per vedere l’effetto che fa. Non è il primo studio del genere, c’è una lunga tradizione di medici che infettavano con un patogeno se stessi, parenti, conoscenti e sconosciuti, ma oggi le obiezioni sono tantissime. Per dirne una, non si sa ancora a cosa sia dovuto e come si manifesti il “covid lungo”.
Rif. anche Jon Cohen su Science.

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L’UNEP ha pubblicato “Making peace with nature“, un piano per affrontare la triplice crisi dellabiodiversità, dell’inquinamento e del clima rispettando gli Obiettivi dello sviluppo sostenibile. Per ora ho letto soltanto il Summary – good luck with that…

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L’ing. Francesco Ramella dell’Istituto Bruno Leoni ne ha twittata un’altra sulle emissioni di gas serra, abbattuta in volo da Stefano Barazzetta il quale ricorda che un tempo era peggio: l’Istituto diffondeva perfino le bufale di Gianluca Alimonti.

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E cinque. La rover Perseverance, detta Percy, ha mandato il suo primo selfie da Marte.

3 commenti

  1. Grazie a lei per il blog, conosciuto tardivamente ma sto recuperando per tag (compresi quelli su OggiScienza). Un’oasi di pace scientifica ed approfondimenti.
    Arrivatoci per caso dopo lettura sopra, ero un po’ indeciso se postarlo a titolo conoscitivo e non per nulla ho scelto il post sul Dentamet tra le parentesi. Ma dato che Ciampolillo fa notizia e prima di leggere titoli del tipo ‘Trovata cura definitiva, nascosta per anni, grazie senatore!’, tanto vale anticipare futuri clickbait.
    Ma questo forse riguarda più il rapporto tra scienza e media e nello specifico sulla Xylella c’è questa tesi master che cerca di capire come si è arrivati a questa dolorosa situazione:
    https://iris.sissa.it/handle/20.500.11767/95985
    Ritorno nell’ombra e cercherò di stare in campana sull’argomento leggendovi.

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