Aperto al dibattito

In “Pterosaur integumentary structures with complex feather-like branching“, Zixiao Yang et al. interpretano cautamente la presenza di strutture colorate “simili a piume” che hanno identificato sulla pelle di due fossili:

suggerisce che gli anurognatidi, e potenzialmente altri pterosauri, possedevano una densa copertura filamentosa con probabili funzioni di termoregolazione, tattilità, segnaletica e aerodinamica.

Non era una pelliccia come si pensava finora, insomma, ma un piumaggio. Nel suo commento su Nature Eco&Evo, Liliana D’Alba è ancora più cauta. Se siano davvero “strutture omologhe a piume vere” è “aperto al dibattito”. Se il volo è stato “inventato” da pterosauri, hanno evoluto delle penne in proprio o le hanno ereditate da qualche antenato?

Bernardo Strassburg et al. scrivono che il successo – anche nel rapporto costi/benefici – del “restauro” di un tratto di foresta atlantica in Brasile è dovuto a compromessi e baratti tra esigenze diverse che potrebbero essere replicati altrove. In Brasile sarà dura. Bolsonero ha già detto che eliminerà il ministero per l’ambiente, la cui tutela sarà affidata al ministero (per lo sviluppo) dell’agricoltura.
Strassburg è il ricercatore dell’ISS che aveva coordinato uno studio sull’agricoltura e l’allevamento sostenibile in Brasile, un altro modello replicabile altrove.

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Eventi “scientifici”?
Come da tradizione, oggi Nature elenca “The science events that shaped the year“. Titolo aperto al dibattito perché tra gli eventi ci sono gli incendi nell’emisfero nord, la demolizione delle tutele ambientali in USA e in Australia; l’ascesa del populismo in Brasile, Italia e Ungheria; i casi di bullismo e di molestie sessuali nelle università e i centri di ricerca.
Un “evento” aperto da qualche mese a un dibattito accesissimo è il “piano S” della Commissione europea per l’open access delle pubblicazioni a partire dal 2020. Nature ci rimetterebbe, quindi ha un conflitto d’interesse e tace sull’aspetto più discutibile. Il piano è pilotato da Frontiers, un editore con una pessima reputazione.

Sembra che la CE e alcuni enti di ricerca vogliano premiare con milioni/anno il disastro combinato da Henry Markram, il proprietario, quand’era responsabile dello European Human Brain Project.

Non è esattamente un “evento scientifico” del 2018 perché è iniziato anni fa, comunque adesso è ufficiale: Frontiers fa filtrare gli articoli mandati alle sue riviste da un’Intelligenza Artificiale. I tagli dell’intelligenza umana (che ne respingeva troppi) si sono tradotti in un aumento del prezzo che i ricercatori devono pagare – o se lavorano in enti pubblici, i contribuenti…

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“Moustaching”

Sul BMJ, è uscito “A lexicon for gender bias in academia and medicine” – quante parole non sapevo! –  infografica qui.

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For better science – indeed

Leonid Schneider racconta altre disonestà scientifiche e 2,5 milioni di euro buttati via dallo European Research Council, a proposito di una ritrattazione innescata da una sua indagine. Leonid fa gratuitamente il lavoro per il quale sono lautamente stipendiati i responsabili degli enti di ricerca. In attesa che si sveglino, se qualche contribuente vuol aiutarlo a pagare le spese legali

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Difensore del male comune

radioprozac et al. segnalano questo articolo della Gazzetta del Mezzogiorno:

C’è un albero di ulivo malato di Xylella che non si riesce ad abbattere. Un ulivo di Cisternino che gode di una sorta di immunità parlamentare: il proprietario del suolo l’ha ceduto in comodato gratuito a un senatore del Movimento Cinque Stelle, il barese Lello Ciampolillo, secondo cui l’albero non va buttato giù perché appare «in perfetto stato vegetativo». E alla Regione non è rimasto altro da fare che presentare un esposto in Procura.

(link aggiunto)

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Secondo me, Springer-Nature è da aggiungere agli editori predoni. Sull’International Journal of Anthropology and Ethnology, basta pagare per pubblicare in inglish una montagna di strafalcioni, controsensi e cavolate, cioè un sunto della propria tesi di dottorato, e intitolarla

A brief history of human evolution: challenging Darwin’s claim

La storia è breve perché secondo Sarah Umer,

Assistant Professor Institute of Visual Arts & Design at Lahore College for Women University, Lahore, Pakistan.

gli esseri umani sono stati creati dal nulla 12 mila anni fa.

Hilarity ensues qua e là.

Nel comitato editoriale della rivista, c’è Roberto Malighetti dell’università di Milano-Bicocca che insegna a Pedagogia.